Negli ultimi decenni le metodiche di pneumologia interventistica, grazie ai progressi tecnologici che ne hanno aumentato la sicurezza e le possibilità diagnostiche e terapeutiche, sono divenute tecniche largamente utilizzate nella maggior parte delle patologie respiratorie.
Il cancro del polmone, le lesioni polmonari periferiche, le pneumopatie infiltrative diffuse, le malattie infiammatorie del polmone, le pleuropatie, i processi espansivi del mediastino, sono tutte condizioni che non possono essere gestite in modo ottimale senza l’utilizzo di procedure di pneumologia interventistica. Anche le patologie croniche ostruttive delle vie aeree come l’asma e l’enfisema polmonare, che fino ad alcuni anni or sono erano considerate controindicazioni all’esecuzione della broncoscopia, possono oggi, in certi casi, avvalersi di metodiche endoscopiche.
Le procedure di pneumologia interventistica non devono però essere disgiunte da un completo inquadramento clinico, funzionale e di imaging del paziente. La resa migliore di queste metodiche si ottiene solo se le stesse sono inserite in un percorso diagnosticoterapeutico (PDT) strutturato che ne definisca il timing e la loro integrazione razionale con altre tecniche diagnostiche e con terapie farmacologiche appropriate.
Nuove tecnologie stanno emergendo nel campo della pneumologia interventistica e probabilmente, nei prossimi anni, queste innovazioni saranno in grado di integrarsi nei PDT e di modificarli sulla base di ulteriori possibilità che scaturiranno dagli sviluppi futuri.
Questo Convegno sarà l’occasione per approfondire il ruolo attuale delle procedure interventistiche nell’ambito dei PDT di diverse patologie respiratorie e per valutare nel contempo quali nuovi scenari si prospetteranno nel futuro alla luce delle più innovative tecnologie.
Stefano Gasparini